martedì 19 ottobre 2010

Figino: da borgo a sobborgo

Sabato mattina siamo partiti alla volta di Figino. Il sito ATM dava come tempo di percorrenza 90 minuti con metropolitana e poi autobus e ciò non era buono...ma ci siamo avventurati. Arrivati a Figino passando da Quinto Romano, abbiamo avvertito il senso di degrado che caratterizza la campagna circostante: auto dismesse, campi nomadi, prostitute, qualche casa che aveva tutta la sensazione di essere abbandonata, ma non ci siamo fatti scoraggiare, abbiamo proseguito.
Figino è nato e cresciuto come un borgo rurale, circondato da campi coltivati principalmente a grano, i suoi abitanti però, per la maggior parte, l'abbandonano durante il giorno per recarsi nei grandi centri circostanti per lavoro. Passeggiare non è possibile, non ci sono percorsi pedonali sicuri e le auto passano velocemente non curanti di questo. Ai limiti del borgo donne si prostituiscono anche di giorno, non lontane dalla scuola elementare e materna. Il lavoro dei campi, come scrivono gli abitanti, è oltraggiato da tossicodipendenti che "si fanno" vicino a case e orti. In lontananza si scorge la ciminiera dell'inceneritore Silla e c'è chi dice "...c'è sempre stato...le prostitute ed i drogati sono peggio...", c'è chi esige dei controlli più ferrei, con un analisi del ARPA e c'è chi è rimasto scontento che Pero sia riuscita ad ricavarne il teleriscaldamento e Figino, che è più vicina, no.
Figino, però, non è solo pericolo, prostituzione e droga, ma soprattutto un borgo rurale che conserva in se la storia delle campagne milanesi, con le sue abitazioni a ballatoio e corti interne. Valorizzare questo aspetto è necessario, dando voce ai suoi abitanti che tanto la amano e che l'hanno scelta per viverci.
L'obiettivo di una potenziale riqualificazione dovrebbe essere permettere agli anziani, ai giovani e alle famiglie di ritrovarsi in una piazza, magari per fare acquisti ai piccoli negozi del borgo o solo per sedersi su una panchina e parlare del più e del meno, permettere alle mamme di attendere i propri figli fuori da scuola, senza essere travolte dalle auto in corsa, e portarli a fare una passeggiata, a giocare al parco nelle giornate (scarse) di sole, permettere a tutti i suoi abitanti di non dover perdere una giornata per andare a effettuare le più banali commissioni alla posta o in banca, ridare vita al borgo e al suo carattere agricolo, valorizzando i suoi bellissimi orti urbani e scacciare la prostituzione e la droga, ripulendo le aree degradate e sporche.

Alla mia tesi di laurea il compito...l'ambizione di tradurre tutto questo in un progetto vero e proprio...traducendo le necessità e i bisogni degli abitanti di Figino in proposte concrete...Figino sostenibile? no. VIVIBILE.

Fotografie alla pagina:

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