mercoledì 27 ottobre 2010

Il Commissario BORDELLI


Il Commissario Bordelli: un uomo fiorentino, consumato dal fumo, che ha visto la guerra, ha combattuto contro i nazisti, che odia perchè hanno fatto soffrire molte famiglie e hanno ucciso tanti suoi amici e compagni di guerra, si innamora, sempre, in tutte le sue indagini, da scapolo incallito, eternamente fedele ad una sola donna la sua Rosa, prostituta "in pensione". Con il suo fedele Piras, figlio di un compagno di guerra, si imbatte in indagini complicate, che riesce a risolvere solo grazie al suo intuito e alla sua fortuna sfacciata, di chi gira per la città senza una meta, ma in cerca di un indizio. Le indagini di Marco Vichi, affidate al commissario Bordelli, non sono mai banali, incuriosiscono fino all'ultima pagina...fino all'ultimo rigo. Aggiungo infine che ci si può affezionare al commissario Bordelli come al commissario Montalbano...solo che invece dei paesaggi siciliani, si scorge il Ponte Vecchio, Fiesole e tutta la culla del Rinascimento: Firenze.

Consiglio i due libri che ho letto...anche se in realtà Vichi ha scritto molto e non solo di indagini del Commissario Bordelli...secondo me è un autore da scoprire.
Per approfondire su Marco Vichi:


Morte a Firenze

MARCO VICHI
















Una brutta faccenda

MARCO VICHI







lunedì 25 ottobre 2010

Daniel Glattauer - Le ho mai raccontato del vento del nord


Choderlos de Laclos scrisse il romanzo epistolare "Le relazioni pericolose", ambientato nella cinica e libertina Francia del '700; Daniel Glattauer, oggi, scrive di una relazione altrettanto pericolosa tra un uomo ed una donna, che per caso si trovano, non si conoscono, ma comunque instaurano un legame intenso e profondo. Il romanzo epistolare oggi, potremmo dire: e-mail, invece di lettere scritte a mano...dove il profumo dell'altro rimane impresso. La mail è priva di ogni legame fisico, ma tra Emmi e Leo nasce ugualmente un rapporto di intesa, di desiderio, di ascolto, di ricerca dell'altro. L'autore non partecipa alla storia, non narra, fa solo parlare i suoi due personaggi e tramite le loro mail ci fa pensare: che cos'è l'amore? cosa vuol dire innamorarsi...cadere nell'amore...perdere la cognizione dei giorni e dello spazio...cercando solo una persona?
Il romanzo, a tratti malinconico e a tratti divertente, ci incuriosisce: si incontreranno? o rimarranno sempre distanti nella vita, ma uniti nella casella di posta? si baceranno? si toccheranno? conosceranno i loro profumi?
Un consiglio: leggerlo tutto in una volta fa gustare di più il finale...prendetevi un giorno di evasione e entrate nelle vite di Leo e Emmi.

martedì 19 ottobre 2010

Figino: da borgo a sobborgo

Sabato mattina siamo partiti alla volta di Figino. Il sito ATM dava come tempo di percorrenza 90 minuti con metropolitana e poi autobus e ciò non era buono...ma ci siamo avventurati. Arrivati a Figino passando da Quinto Romano, abbiamo avvertito il senso di degrado che caratterizza la campagna circostante: auto dismesse, campi nomadi, prostitute, qualche casa che aveva tutta la sensazione di essere abbandonata, ma non ci siamo fatti scoraggiare, abbiamo proseguito.
Figino è nato e cresciuto come un borgo rurale, circondato da campi coltivati principalmente a grano, i suoi abitanti però, per la maggior parte, l'abbandonano durante il giorno per recarsi nei grandi centri circostanti per lavoro. Passeggiare non è possibile, non ci sono percorsi pedonali sicuri e le auto passano velocemente non curanti di questo. Ai limiti del borgo donne si prostituiscono anche di giorno, non lontane dalla scuola elementare e materna. Il lavoro dei campi, come scrivono gli abitanti, è oltraggiato da tossicodipendenti che "si fanno" vicino a case e orti. In lontananza si scorge la ciminiera dell'inceneritore Silla e c'è chi dice "...c'è sempre stato...le prostitute ed i drogati sono peggio...", c'è chi esige dei controlli più ferrei, con un analisi del ARPA e c'è chi è rimasto scontento che Pero sia riuscita ad ricavarne il teleriscaldamento e Figino, che è più vicina, no.
Figino, però, non è solo pericolo, prostituzione e droga, ma soprattutto un borgo rurale che conserva in se la storia delle campagne milanesi, con le sue abitazioni a ballatoio e corti interne. Valorizzare questo aspetto è necessario, dando voce ai suoi abitanti che tanto la amano e che l'hanno scelta per viverci.
L'obiettivo di una potenziale riqualificazione dovrebbe essere permettere agli anziani, ai giovani e alle famiglie di ritrovarsi in una piazza, magari per fare acquisti ai piccoli negozi del borgo o solo per sedersi su una panchina e parlare del più e del meno, permettere alle mamme di attendere i propri figli fuori da scuola, senza essere travolte dalle auto in corsa, e portarli a fare una passeggiata, a giocare al parco nelle giornate (scarse) di sole, permettere a tutti i suoi abitanti di non dover perdere una giornata per andare a effettuare le più banali commissioni alla posta o in banca, ridare vita al borgo e al suo carattere agricolo, valorizzando i suoi bellissimi orti urbani e scacciare la prostituzione e la droga, ripulendo le aree degradate e sporche.

Alla mia tesi di laurea il compito...l'ambizione di tradurre tutto questo in un progetto vero e proprio...traducendo le necessità e i bisogni degli abitanti di Figino in proposte concrete...Figino sostenibile? no. VIVIBILE.

Fotografie alla pagina:

lunedì 11 ottobre 2010

Nick Horby - E' nata una star?


"Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire del figlio ce n'è una un pò imbarazzante...a dire il vero molto imbarazzante." Io aggiungo che il punto di domanda nel titolo è tutto! L'argomento imbarazzante non è qui che verrà svelato...ma assicuro che si comprende dal secondo rigo del libro!! Il libro mi ha divertito per lo spunto paradossale che ha trovato Horby nel costruire la storia, mi è piaciuto per il clima di famiglia e di rapporto genitori-figlio che viene ricreato fedelmente. Mi è piaciuto meno quando la madre riesce ad...assimilare la "cosa imbarazzante" e l'autore non sviluppa a pieno i sentimenti della donna, lascia forse che il lettore si crei una sua opinione sulla donna-madre, sul padre e sul figlio. Forse ho avuto questa sensazione perchè non c'è un vero e proprio finale...ops...non posso svelare il finale, o forse perchè ad un certo punto ho smesso di ridere a crepapelle...dietro alla "cosa imbarazzante". Dato che si legge in 2 ore...consiglio di leggerlo, e vedere se si rimane con l'amaro in bocca, senza un epilogo e senza una soluzione!!

sabato 2 ottobre 2010

STEFANO BENNI - Pane e Tempesta


Il divertimento è assicurato, storie paradossali e personaggi comici!!!
Tra personaggi singolari, ognuno con nome e cognome simbolo delle loro paradossali caratteristiche, Archimede detto Archivio per la sua conoscenza storica del paese, Ispido Manidoro tuttofare del paese, Carmela Culobia esperta giocatrice, Nonno Stregone dotato di un olfatto magico che ci guida per tutta la storia; tra racconti della vita passata del paese, aneddoti tra il fantastico ed il magico, Benni mi ha portato tra gli abituè del Bar Sport di Montelfo a discutere con loro tra un bicchiere di vino e l'altro, cercando di proteggere il loro gioiello di paese. La modernità e la globalizzazione stanno minacciando i valori semplici di un piccolo borgo, Montelfo, dove tutti si conoscono per nome e si aiutano quotidianamente. Non esiste una trama vera e propria, ma un filo conduttore: la salvezza dei ricordi, delle tradizioni e delle storie che nel Bar Sport hanno preso vita. Il Bar Sport e il bosco di Montelfo possono essere il simbolo della nostra società fatta in frantumi dagli ideali del businness.
Comunque a parte la mia analisi...è un buon libro con cui riflettere, ma soprattutto...ridere tanto!!!!!